Ciao a tutti in questi giorni stavo cercando del materiale utile per questo blog e ho trovato un altro dei miei libri di fiabe così mi sono seduta e ho incominciato a sfogliarlo e ho trovato alcune fiabe molto carine di cui una si intitola "Batuffolo giallo".........
"Se vi fosse capitato di volare in alto in alto con un elicottero sopra l'aia in cui viveva Batuffolo l'avreste visto subito: una macchiolina gialla in mezzo al marrone scuro della terra e al marroncino delle galline.
Batuffolo era molto fiero del suo color dorato e diceva sempre: "-Io non voglio diventare grande, grasso e marrone come le altre galline: io voglio restare piccolo e morbido ma soprattutto giallo oro!"
Gli altri abitanti del pollaio lo ascoltavano con un misto di simpatia e commiserazione, come si fa sempre con i cuccioli che pretendono l'impossibile.
Ma il tempo passava, e ormai tutti gli altri pulcini della nidiata erano diventati pollastrelli, gallinelle mentre Batuffolo restava piccolo e giallo. E felice. Felice perchè era bello e faceva tanta tenerezza e tutti lo coccolavano.
"- Io voglio restare piccolo, morbido e dorato!"-ripeteva- Così gli altri hanno voglia di farmi le carezze e mi regaano i chicchi di granoturco più dolci e posso giocare quanto mi pare"
Ma venne il tempo di un'altra nidiata, e le uova si schiusero e l'aia fu invasa da centinaia di nuovi pulcini: tutti piccoli, morbidi e dorati.
Se aveste fatto un giro in elicottero in quei giorni, non avreste mai potuto riconoscere Batuffolo in mezzo agli altri.
Solo lui si sentiva diverso e infelice. Anche le poche coccole che ancora gli arrivavano finivano col dare più fastidio che piacere: "- Forse farei meglio a diventare grande- pensava- Devo trovare un sistema......."
Cominciò a raccogliere tutte le penne di gallo che trovava in giro (ce n'erano sempre tante perse dai grandi durante le loro frequenti zuffe) e quando ne ebbe un bel mucchietto se le incollò sulla coda con un pò di resina.
Poi andò in giro, petto in fuori, sguardo altero, aria sicura di sè. Le risate dei pulcini, delle galline e persino delle oche, dei tacchini e dei pavoni salirono al cielo, e le avreste sentite anche stando sempre su quel famoso elicottero.
"-Ma io non mi arrendo- diceva tra sè il Batuffolo- voglio diventare grande!"
E continuava ad appicicarsi penne sul corpo e sulle ali, e quando trovò un bel vermiciattolo grasso e rosso, invece di mangiarlo se lo incollò sulla testa a mò di cresta. Niente da fare. Nessuno lo coccolava più o gli faceva regali, anzi tutti lo trovavano ridicolo e lo prendevano in giro.
"-Guarda guarda c'è un pulcino
travestito da "gallino"
non vuol essere piccolino
non sa esser più grandino
sembra solo un poverino!"
cantavano in coro, e Batuffolo scappava via dalla disperato. Finchè un giorno non decise che ne aveva abbastanza e si tuffò nello stagno:
"-Me ne andrò lontano da questo pollaio!- borbottava mentre nuotava lasciando indietro di sè una scia di penne finte , che si scollavano a contatto con l'acqua.
"-Invece no!- esclamò ad un certo punto invertendo la rotta- Quello è il mio posto e lì devo trovare il modo di vivere in mezzo agli altri"
Quando ricomparve sull'aia, ormai privo del suo vestito di penne appiccicate, era pronto a tutto.
"-Ridano pure!-dichiarava a se stesso- Non voglio coccole nè pietà nè regali da nessuno!"
Ma non ci furono risate, commenti o sorrisi pietosi.
Batuffolo era sconcertato, si guarò intorno cercando una spiegazione e si vide riflesso in una pozzanghera: non era più un batuffolo di piume gialle ma un galletto marroncino. Un pò magro forse, non particolarmente prestante, ma comunque un vero e proprio galletto. Era diventato grande"
Bella questa storia......bene anche per oggi ho finito buona domenica :)